Studio Sindone
Il nuovo sito di studio sulla Sindone: un fatto di ragione, non di fede
MESSAGGIO CIFRATO PER L'UOMO DEL 2000?
di Antonio Bonelli
Il conflitto tra fede e scienza, e tra fede e ragione,
è una delle più stupefacenti turlupinature della storia dell'umanità.
Sommario
- La "storia" e i suoi limiti nella vicenda della Sindone
- Cosa ci dice la "scienza"? - Prima Parte
- Cosa ci dice la "scienza"? - Seconda Parte
- Come si è formata quell'immagine già tanto straordinaria?
- "L'affare" della radiodatazione al carbonio 14
- Chi è l'uomo della Sindone?
- Discussione
Cosa ci dice la "scienza" - Seconda Parte
Cosa vuol dire negativo contrapposto a positivo? Si tratta per entrambi i termini di concetti meramente fotografici, ossia legati al fenomeno luce: in un positivo, come tutti sanno, le parti esposte appaiono chiare mentre quelle al buio risultano nere, con tutti i gradi intermedi di grigio in rapporto diretto alla quantità di luce e indipendentemente dalla distanza della fonte luminosa. E' il tipo di visione cui siamo abituati e che troviamo del tutto naturale. Esattamente inversa è la situazione nel negativo, come ben sa chiunque s'intenda anche poco di foto in bianco e nero. Con il nero al posto del bianco e il bianco al posto del nero, si ha quella particolare rappresentazione della realtà che, vista per trasparenza sul negativo o in stampa non corretta, troviamo assolutamente innaturale e chiaramente artefatta. Nel nostro caso, il confronto dell'immagine reale della Sindone con quella tradotta in positivo ci illustra compiutamente il fenomeno.
Fig. 3: il Volto in negativo
Fig. 4: accostamento tra il Volto in positivo,
come appare sulla Sindone,
e il Volto in negativo
(Fonte: Stevenson, Habermas)
Con la scoperta della negatività dell'immagine - perché di un'autentica scoperta si tratta - la Sindone diventa oggetto di ricerca scientifica proprio in quello scorcio di secolo in cui la ricerca stessa dilata i suoi orizzonti e celebra i suoi fasti in un clima di ottimismo e delirio di onnipotenza. E il rinnovato interesse si accende in modo clamoroso e provocatorio, con la dirompente irruenza di un vulcano che, non importa se dopo mezzo millennio o due millenni di quiete, d'un tratto esploda senza segni premonitori. Come si può spiegare l'esistenza di un negativo fotografico almeno cinque secoli prima della nascita della fotografia? E chi avrebbe potuto realizzarlo nel '300 o forse molto prima se è vero, come è vero, che a tutt'oggi non si conosce un solo dipinto eseguito in negativo? Ma supposto per absurdum che un formidabile genio dell'arte e della tecnica rimasto sorprendentemente anonimo(10) fosse stato capace di dipingerne uno, per quale motivo l'avrebbe fatto? Per divertimento? E non se ne avrebbe avuto notizia?
L'avvocato Pia, senza rendersene conto, aveva messo in moto un inarrestabile volano in pressoché tutti i campi dello scibile, persino, pensate un po', nella botanica (per la presenza di numerosissime tracce di polline di origine palestinese) e nella numismatica, che è lo studio delle monete. Del polline sparso sul Telo se ne è ampliamente discusso in molti ambiti e abbiamo perciò preferito non approfondirne la materia, anche perché a prescindere, resta necessario rispondere a due quesiti essenziali e strettamente correlati:
come si è formata quell'immagine già tanto straordinaria?
chi è il personaggio in essa raffigurato?
Note
(10) Da più parti si è si è ipotizzato che l'immagine impressa sia opera di Leonardo da Vinci, e di chi altro? senza riflettere sul fatto che quando nel 1353 la Sindone giunse in Francia, mancava ancora un secolo alla sua venuta al mondo!